
Chi è Luana di Dolci Riflessi: La Mia Storia tra Uncinetto, Creatività e Condivisione
Chi sono: la mia storia all’uncinetto
Cara amica,
mi chiamo Luana e sono passati ormai cinque anni da quando ho incontrato per la prima volta l’uncinetto. All’epoca non sapevo realizzare neanche un punto. Non sapevo da dove cominciare, ma sentivo che avevo bisogno di qualcosa di nuovo. Chi è Luana di Dolci Riflessi: La Mia Storia tra Uncinetto, Creatività e Condivisione
Era un periodo difficile per tutti, in cui il mondo si era fermato, e io ho deciso di riavviare il mio canale YouTube con un’idea completamente diversa da tutto ciò che avevo fatto prima.
Per tanti anni mi ero dedicata al bijoux, pubblicando creazioni su riviste, concentrandomi su quel mondo creativo che però, col tempo, non sentivo più mio. Sentivo il bisogno di cambiare strada. E così è stato: ho scoperto l’uncinetto e me ne sono innamorata.
Ho studiato tanto. Amo leggere libri, approfondire, capire la tecnica, la costruzione, i segreti. Non mi piace improvvisare: se c’è qualcosa che non conosco, studio, cerco, mi informo. Certo, la creatività ha sempre il suo spazio, ma per me la base è conoscere, sperimentare e crescere.
Amo quello che faccio.
Ho iniziato con tre tutorial settimanali, oggi ne pubblico due, ma ho anche il podcast del mercoledì e il video della domenica, che è il mio momento preferito: ci raccontiamo la settimana, condividiamo pensieri, emozioni, idee. È come un piccolo diario creativo da vivere insieme, e ogni volta mi emoziona.

Il mio percorso: tra passione e impegno
Il mio percorso non è stato affatto facile, soprattutto all’inizio.
Chi mi segue da tempo forse l’ha capito: sono una persona che non si ferma mai, che quando decide di fare qualcosa, lo porta avanti con tutta sé stessa.
Nella vita ho studiato musica è stata la mia professione , poi mi ero avvicinata al mondo del bijoux come hobby, sperimentando forme e colori. È così che è nata la mia passione per la creatività manuale: ho cominciato ad associare ciò che avevo imparato in altri campi a quello che stavo scoprendo con l’uncinetto.
È un mondo unico, particolare, ricco di possibilità, che mi ha spinta a creare anche il mio blog, che oggi porto avanti da oltre due anni con grande soddisfazione. Scrivere articoli, curare ogni dettaglio, raccontare il dietro le quinte: è qualcosa che mi appassiona tanto quanto registrare i tutorial.
Con il tempo, quello che era un semplice hobby è diventato un impegno quotidiano: spesso lavoro sei, otto ore al giorno, e nei momenti più intensi mi capita di finire i tutorial anche alle due o tre di notte, pur di pubblicare tutto puntualmente il lunedì e il venerdì, alle 9 del mattino.
Per ogni progetto c’è tanto lavoro:
creare la progetto , registrare il video, fare le foto, scrivere l’articolo, montare tutto con cura, creare la miniatura, ottimizzare la descrizione, controllare l’heading e rendere tutto comprensibile per chi mi segue. E questo mentre si lavora con il cuore, ma anche con l’occhio tecnico.
È un vero e proprio lavoro a tempo pieno, anche se non sempre viene riconosciuto o retribuito quanto meriterebbe. Ma io ci credo, profondamente. Questo percorso, con tutte le sue salite e discese, è qualcosa che scelgo ogni giorno — perché mi emoziona, mi coinvolge e mi fa sentire viva.

Il mio approccio creativo: quando parla il filato
La mia creatività nasce sempre da un incontro. Un gomitolo, un colore, una sfumatura, e subito sento che mi sta dicendo qualcosa.
Amo i filati, profondamente. Amo la lana, da impazzire. La lavoro anche a luglio, anche con 40 gradi, perché per me è un piacere puro, una passione che non conosce stagioni.
Il mio approccio creativo parte quasi sempre dal filato stesso. È lui a parlare per primo.
Osservo il colore, la consistenza, la composizione… e sento se può diventare un cardigan, un cappello, una maglia, o magari un accessorio più piccolo.
Poi arriva il punto: quale punto valorizza quel filato? Cosa vuole “raccontare”?
Nel 99% dei casi è il filato a suggerirmi tutto.
Non parto da un progetto e poi cerco il materiale adatto: è esattamente il contrario.
A volte ho un’idea precisa in testa, ma poi mi accorgo che il filato scelto non è quello giusto. E allora cambio, ascolto, provo un’altra strada. Perché alla fine è lui, il filato, che ti indica la direzione giusta.
Ogni nuovo filato è una scoperta. Ogni colore, ogni sfumatura, ogni consistenza, accende l’ispirazione. È come un’onda creativa che parte da lì e mi accompagna lungo tutto il percorso del progetto.
Il mio stile e il mio metodo: non solo tutorial, ma condivisione vera
Quando ho iniziato questa avventura con l’uncinetto, mi sono fatta una promessa: non volevo diventare un semplice catalogo di tutorial.
Sentivo che mancava qualcosa in quel mondo di video dove si mostrano solo punti e schemi, senza che dietro ci sia un volto, una voce, un cuore.
Io volevo altro.
Volevo condividere, comunicare, creare un ponte reale con chi mi segue.
Cinque anni fa, la parola condivisione non era così presente nel mondo dell’handmade online. Non si parlava ancora di campioni, di scambi, di dialoghi. Io invece sognavo proprio quello: non essere solo “una che mostra”, ma una che racconta, ascolta e risponde.
Per questo motivo, oltre ai tutorial, ho creato spazi diversi sul mio canale.
Come il video della domenica, che è come un diario collettivo.
Ogni volta ci raccontiamo la settimana, che sia stata creativa o meno.
E le vostre risposte sono per me preziose: mi scrivete nei commenti, su Instagram, via email… e io ho sempre risposto a tutte, una per una, perché per me è fondamentale esserci.
Non ho mai voluto essere una “diva” dell’uncinetto, non mi interessa.
Io immagino un grande tavolo dove tutte noi lavoriamo insieme, tra una tazza di tè e una risata, con le mani in movimento e il cuore leggero.
Questa è e sarà sempre la mia idea: una creatività condivisa, vissuta in modo autentico, umano, semplice. Un po’ controcorrente, forse. Ma è proprio per questo che la sento mia.
Le difficoltà e le conquiste: il mio modo di resistere
Le mie difficoltà più grandi sono arrivate proprio all’inizio di questo percorso.
Chi mi segue da tempo forse l’ha capito: sono una persona che non si ferma mai, che quando decide di fare qualcosa, lo porta avanti con determinazione.
E proprio per questo, è successo anche di dovermi difendere.
Ci sono stati retroscena, situazioni difficili, episodi spiacevoli che non ho mai raccontato — e che non racconterò — ma che mi hanno insegnato molto.
All’inizio non capivo nemmeno perché certi attacchi. Poi ho capito: non era tanto il modo in cui creavo, ma la mia determinazione, la mia tenacia. E quella forza può far paura.
Ho avuto tanti bastoni tra le ruote, e ogni volta ho scelto di restare fedele ai miei valori.
Per me il rispetto viene prima di tutto. Ma quando mi accorgo che dall’altra parte manca, non faccio finta di nulla: non mollo la presa.
C’è stato un momento in cui ho capito che dovevo proteggere il mio spazio, la mia energia, il mio modo di fare.
Ho imparato a lasciar parlare il mio lavoro, a fare il mio, sempre con dignità, coerenza e un pizzico di testardaggine.
Questa è stata, ed è ancora oggi, la mia più grande conquista.
Chi mi ha aiutato: gratitudine e crescita
Se mi chiedessero: “Può diventare un mestiere questo lavoro?”, la mia risposta sarebbe assolutamente sì.
Ma si impara col tempo, con gli anni, con l’esperienza. E soprattutto: non si fa da soli.
In questi anni ho avuto accanto una realtà speciale, un’azienda con cui ho collaborato per quattro anni, che mi ha dato tantissimo.
Mi ha insegnato come osservare, come avere uno sguardo più attento, come entrare in punta di piedi nel mondo dei social senza mai perdere la mia identità.
Io, che sono una pasticciona di natura, sempre veloce, istintiva, creativa fino al midollo ma un po’ disordinata, ho imparato la precisione, il metodo, l’ordine nelle cose.
Mi hanno insegnato come si realizza un capo in modo professionale, come si studiano i modelli, come si guardano le tendenze, come si presenta un’idea.
Eppure — e questa è la cosa più bella — non hanno mai interferito con la mia creatività.
Non mi hanno mai detto cosa fare, non hanno mai messo limiti alla mia espressione.
Mi hanno lasciato libera, ma allo stesso tempo mi hanno guidata, passo dopo passo, aiutandomi a comprendere dinamiche che, da sola, non avrei mai potuto vedere.
È stato come avere accanto una presenza costante ma rispettosa, che mi ha mostrato il mestiere, senza mai imporsi.
E per questo, per tutto questo, io sarò sempre grata.

Il presente e i sogni per il futuro
Per il momento i miei obiettivi restano gli stessi: creare, condividere, crescere.
Certo, mi piacerebbe arrivare ai 100.000 iscritti su YouTube — è un piccolo grande sogno che porto con me da sempre. Anche se, lo so bene, non sono i numeri a contare davvero: sono le visualizzazioni, le interazioni, i sorrisi che ci scambiamo, le storie che viviamo insieme.
Non mi sono mai imposta che questo diventasse un lavoro.
Ma sì, un sogno ce l’avevo: la targa di YouTube, quel piccolo riconoscimento simbolico che racchiude tante ore di impegno, fatica e amore.
Ma alla fine non è neppure quello il vero obiettivo.
Il mio obiettivo è sapere che una signora ha passato un momento difficile e io sono riuscita a farla sorridere, o a farle compagnia mentre lavorava a un progetto per un matrimonio, un battesimo, o per l’arrivo di un nipotino.
Quella è la mia vera soddisfazione.
Non il traguardo dei 100.000, ma la relazione autentica che si crea ogni giorno con chi mi segue.
Essere vera. Sempre.
Mai fingere di essere qualcun altro, mai indossare una maschera per compiacere.
Io sono così, con i miei pregi e i miei difetti. E questo non cambierà mai.
Un’amica una volta mi disse:
“A te o ti odiano o ti amano.”
E sapete una cosa? Mi sta bene così. Perché chi resta, resta davvero.
Se sei arrivata fin qui, grazie. Grazie per aver letto la mia storia, per far parte di questo percorso, per condividere con me la bellezza dell’uncinetto e della vita. Continuiamo insieme, punto dopo punto, sorriso dopo sorriso. Forza e coraggio, sempre!
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filati Tessiland

